1. Perche' invece di lasciare il lettore libero di vagare per i suoi
romanzi e di fantasticare, lo prende per mano come un bambino e gli
mostra solo quello che vuole che veda. Cose meravigliose, ma senza
liberta'. Tolstoy accusava Dostoevskij (mettete voi la dieresi) di
essere un magnifico cavallo di razza montato dal lettore che poi, in
mezzo alla fanghiglia, veniva disarcionato e abbandonato a se stesso.
Una bellissima immagine, ma mi sfugge perche' debba questo essere un
difetto. Nelle opere di Dostoevskij si e' lasciati liberi, infatti,
spesso si e' abbandonati in un pantano (credo fosse questo il termine
usato da Tolstoy), ma si e' pur sempre liberi.
2. Perche' odiava Dostoevskij ma poi lo copiava. Nella Sonata a
Kreutzer, scritta subito dopo il grande successo dell'Idiota, Tolstoy
usa la stessa struttura narrativa inzuppata pero' di morale
raccogliticcia.
3. Perche' spesso e' stato piu' uno sciacallo, un vampiro della cronaca
che un immaginatore (esiste il termine?) La Sonata di cui sopra ha
fatto quello che potrei fare io oggi se pubblicassi un vivido,
sanguinolento libro sul delitto di Cogne. Posso anche scrivere molto
bene, ma e' facile, troppo facile.
4. Perche' teneva un libricino con i nomi delle sue amanti nascosto
negli stivali perche' sua moglie non lo trovasse. Sua moglie forse non
lo spogliava mai, pero' lui continuava a stare con lei, libricino,
stivali e tutto [e si badi bene che non sono una bacchettona. Ben venga
la "coppia aperta" se entrambi sono d'accordo.]
Detto questo, e' anche vero che in Guerra e Pace ci sono dei momenti
indimenticabili e che l'inizio di Infanzia e' tra le cose piu' belle
che si possano leggere, un pezzo veramente mozzafiato. Ed e' anche vero
che lui, che non e' stato mai davanti a un plotone d'esecuzione, ha
descritto meglio una condanna a morte di quanto abbia saputo fare
Dostoevskij. Magie della letteratura sopra la vita.